AGNONE - Femminicidio. E' il tema scelto dagli autori della compagnia teatrale 'Le 4 C' del Cenacolo Culturale Camillo Carlomagno in occasione della 54^ edizione del presepe vivente di Agnone che andrà in scena la notte della Vigilia di Natale subito dopo la tradizionale 'Ndocciata. Come ogni anno la rappresentazione della Natività in Alto Molise porta all'attenzione un tema di forte attualità.
L’argomento trattato è maggiormente avvalorato da un “Gesù Bambino” tratto dalla cronaca e presente all'evento agnonese. In passato lo sono stati il bambino africano colpito da AIDS, quello tratto vivo dalle macerie di Sarajevo, il curdo gettato in acque pugliesi dagli scafisti e salvato dalla Guardia di Finanza oppure le bambine nate durante l’alluvione del Piemonte o il terremoto dell’Aquila. C’è stata un’edizione per gli scolari molisani morti nel terremoto di San Giuliano di Puglia. La scorsa edizione del 2012 si è basata su un commovente testo di don Mimmo Battaglia un “prete di strada” calabrese che ha presentato il catalogo-prototipo di tutti disagi individuali e le emergenze sociali attuali, verso cui bisognerebbe intervenire con immediatezza, umanità e giustizia.
Il Presepe Vivente di Agnone 2013 sarà anche tutto questo, utilizzando nella sceneggiatura (scritta anche quest’anno da Giorgio Marcovecchio) non soltanto la tentata lapidazione della donna adultera (Vangelo di Giovanni 8, 1-11) ma gli inediti doni recati da altrettanti inediti tre Re Magi non vecchi saggi ma giovani donne vestite di tuniche bianche macchiate di sangue: un biberon segno distintivo della donna-madre, il vestito da sposa emblema della inviolabilità del matrimonio e lo zaino simbolo del bagaglio esistenziale delle vittime della violenza mortale.
La regia è, come sempre, affidata a Giuseppe De Martino, collaborato da un collaudato ed efficacissimo staff di attori, di comparse, di tecnici e di volontari cui si aggiungeranno le ‘docce del gruppo “Capammonde e Capabballe” di Gerardo Vecchiarelli ed altre spettacolarità che contribuiranno maggiormente a riflettere sul “femminicidio”.